Ricordi
Salivamo dal mare con i miei cugini e appena entrati in terrazza aprivamo il coperchio di legno della cisterna e con un gesto veloce, ma preciso si spediva “ù sicciù” legato al manico con una corda di 4/5 metri dentro l’acqua del pozzo.
Uno dei suoni d’infanzia più lucidi nella mia mente è quello del secchio di ferro che cade nella cisterna di casa mia.
leonardo nardi utano

“Piano piano” diceva mia madre, l’acqua è preziosa. Ovviamente da bambino non capisci bene il senso di queste restrizioni, ma le parole di mia madre e quel gesto quotidiano ancora risuonano nella mia testa, come l’eco di quel secchio che con un tonfo sordo abbracciava l’acqua.
Adesso sono perle per me questi ricordi avvolti dal tempo, fotografie ancora lucide nella mia mente questi momenti d’infanzia, emozioni che ancora oggi mi avvolgono e mi rinfrescano come quell’acqua ghiacciata che letteralmente ci scaraventavamo addosso per toglierci il sale dalla pelle.
L’acqua è da sempre un bene inestimabile per gli strombolani; e non poteva essere altrimenti visto che a Stromboli non esiste una vera e propria sorgente se non la “Schicciola”, una parete del costone lavico, nelle vicinanze di Scari dal quale riuscivi a malapena a riempire un secchio in mezza giornata.
Acqua di cielo
L’unica speranza era la pioggia, l’acqua piovana riempiva le cisterne delle case proprio come fosse un dono del cielo.
I classici tetti squadrati delle abitazioni dell’isola consentivano la raccolta della pioggia per via di tubazioni che la facevano arrivare direttamente nelle cisterne.
Stromboli l’acqua e la nave cisterna
Altri tempi direte voi ma poi nemmeno tanto, perchè la prima nave cisterna a Stromboli arrivò nella metà degli anni ’50. Erano piccole navi della Marina Militare, Adda, Adige, e Ticino erano i loro nomi, unità Americane cedute alla Marina Militare Italiana dopo la seconda guerra mondiale. Le navi presero il nome dalle precedenti affondate durante il conflitto mondiale.


Queste modeste ma indispensabili imbarcazioni rifornivano esclusivamente i tre alberghi dell’isola: Il Miramare, La Sirenetta ed il Villaggio Stromboli.
Le manovre di rifornimento avvenivano direttamente con delle manichette dalla nave alla cisterna stessa, capitava spesso che durante questa operazione venisse rifornita anche qualche casa del circondario.
L’acquedotto di Stromboli
Successivavente il servizio di trasporto fu affidato ad una compagnia privata, anche se il servizio è ancora pagato dallo stato.
Dagli anni ’60 passeggiando tra le strade di stromboli ci si imbatteva in manichette stese lungo le strade che rifornivano tutte le case dell’isola.

Quello fu il primo acquedotto Strombolano.
Negli anni ’90 fu realizzato il sistema di tubazioni sottotraccia che rifornisce direttamente i contatori delle abitazioni.
Del servizio di manutenzione e distribuzione se ne occupa dal 2008 Dario Letizia.
Certo che quel che diceva mia madre ‘piano piano che l’acqua è preziosa…’ e che a me suonava come una
restrizione, oggi dovrebbe risuonare come un mantra nella testa di ogni abitante del mondo intero…perché l’acqua, oggi, è un bene che va tutelato e mai sprecato. Anche se quel secchio d’acqua ghiacciata addosso era un gran piacere, bambino o adulto che tu sia….
Stromboli e l’acqua – Ringraziamenti e Fonti
Mario Cincotta e Daniela Tracuzzi per la realizzazione dell’articolo.
Alla Compagnia Ievoli e a Dario Letizia per le immagini
Salvatore e Giorgio Russo per la collaborazione.