Le antiche case strombolane, una meraviglia architettonica da tutelare e proteggere
Oggi sono poche le case rimaste in pieno stile strombolano, infatti quasi tutte con il passare del tempo e con l’arrivo del turismo sono state completamente rivisitate o sventrate per renderle più moderne e confortevoli secondo l’uso di adesso.
Cosi facendo però si rischia di perdere un patrimonio architettonico e culturale legato nel profondo alla storia di Stromboli.

Le prime case strombolane
La prima comunità moderna strombolana insiediatasi sull’isola verso la fine del 1600 si trovo di fronte ad un’isola priva di sentieri e di abitazioni, un’isola che era disabitata da trecento anni e dove tutto era da costruire. Questi pionieri erano principalmente contadini a cui era stata affidato un pezzo di terra dal vescovo di Lipari in concessione per una tassa di tributo.
Le prime abitazioni infatti furono costruite vicino alla spiaggia o lungo la costa,(sopratutto sopra le scogliere di Piscità) cosi da non occupare il terreno da coltivare che all’inizio era l’unica fonte di sostentamento. Successivamente con il crecendo della popolazione e con lo sviluppo econimico basato anche sulla pesca e sulla marineria si inizio a costruire anche sopra quei pezzi prima di terra fino alla realizzazione delle contrade di Scari, Ficogrande e Piscità.
La casa strombolana
Le prime abitazioni strombolane erano semplici e modeste ma costruite secondo dei criteri fondamentali che adesso quasi nessuno osserva più; infatti le antiche case strombolane erano fresche in estate e calde in inverno proprio perché in fase di costruzione venivano dato la priorità a determinati canoni.
- Le case sopra o vicino il mare, non avevano, terrazze e porte verso quella direzione, ma piccole finestrelle così da difendersi dal freddo invernale che sferzava soprattutto da nord.
- Le terrazze delle abitazioni e le porte principali erano esposte a sud o verso il vulcano cosi da essere più protette dai venti freddi e piu calde.
- Adesso noi utilizziamo le incannucciate o le bougainville per coprire le classiche terrazze, gli antichi invece utilizzavano la pianta della vite, che si arrampicava formando un pergolato. Questa copertura naturale offriva riparo dal sole in estate quando le foglie ed i frutti erano rigogliosi, mentre in inverno quando la pianta si spogliava permetteva l’ingresso della luce e del calore.
- I muri erano trattati con molta calce per combattere l’umidità e spessi tra i 60 e gli 80 cm e costruiti con pietra lavica ( pietra morta o pomice) così da formare vere e proprie barriere termiche, rendendole anche resistenti e sicure dalle scosse del vulcano.
- Le stanze erano grandi ed alte fino a quattro metri.
- I soffitti erano costruiti con pietre morte e incannucciate ed erano sostenuti da travi di legno.
- I tetti squadrati per permettere la raccolta delle acque erano trattati unicamente con la calce.
- Anche la cisterna imbiancata a calce per poterne bere l’acqua
- La maggior parte delle case, ma non tutte avevano un grande forno esterno e un piccolo stanzino dove depositare e custodire il grano.
- Gran parte delle abitazioni erano disposte su un’ unico piano, tranne quelle delle famiglie benestanti che disponevano di un piano superiore raggiungibile esternamente con le classiche scale in stile.
- Il bagno era quasi sempre esterno.
- Le case erano tutte bianche ad eccezione degli infissi che erano colorati in base al lavoro svolto sull’isola: verde per i contadini e blu per i pescatori.