Il mio viaggio verso Stromboli

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Il mio primo viaggio verso Stromboli è stato nel 1976; almeno questo è quello che racconta mia madre, perchè io avevo solo pochi mesi.

Viaggiammo in macchina fino a Napoli e lì ci imbarcammo sulla Motonave Lipari, lo storico traghetto che, dagli anni ’50 fino agli  anni ’80, effettuava il servizio per le Eolie.

Sbarcammo dalla nave sulla barca del rollo. Questo era un grande gozzo in legno che si affiancava alla scaletta del traghetto e trasportava, a remi,  persone e merci fino giù in spiaggia. A quel tempo il pontile ancora non esisteva.

Mi spiace non ricordare visivamente questi momenti, doveva essere stato uno scenario meraviglioso.

Il tragitto in nave rimarrà sempre il mio “rituale” preferito per raggiungere l’isola: viaggiare tutta la notte, nel dormiveglia, mi prepara ad affrontare lo sbarco e la vita dell’isola. Stromboli  non è un luogo come gli altri, ci vuole del tempo per entrare in sintonia con lo stile di vita del posto, così lontano dal mondo cittadino.

Questo viaggio per me è come un rito, una costante; lo affronto sempre con lo stesso stato d’animo che il corso del tempo non è mai riuscito a mutare. La notte a bordo è quasi sempre insonne, trascorre nel dormiveglia ed ancor prima delle 5 sono già in coperta che mi dirigo verso prua. Nel vento che mi soffia contro avverto giá il profumo di casa. 

Esco sempre sul lato destro perché è quello dove, quasi certamente, si intravede sulla linea dell’orizzonte la sagoma del vulcano, inconfondibile, mentre si illumina di fuoco vivo. 

La luce che sale dal mare è un crescendo di colori e di riflessi che danzano sopra le onde del mare.

Poi Strombolicchio e sono già a casa. 

Rimango lì, sul ponte, finché le cime non sono già in tiro lungo le bitte arrugginite; allora sorrido e scendo le ripide scalinate fino in garage.

Lo sbarco porta con sé, ogni volta, la strana, medesima sensazione: il tempo riparte esattamente da dove l’avevo lasciato e, appena  a terra, la mente torna subito all’ultimo momento  vissuto sull’isola e, da lì, riparte una nuova avventura.